I cookie, che permettono di monitorare il comportamento degli utenti online e quindi di targettizzarli rispetto alla loro navigazione, stanno perdendo sempre più rilevanza. I browser, come Chrome e Safari, utilizzati dai navigatori, ne limitano l’uso e una delle azioni fatte più spesso è quella di bloccare appunto cookie di terze parti.

Gli utenti si stanno facendo più smart con gli strumenti digitali e sempre più navigano da dispositivi mobili, anche utilizzando soprattutto le App degli store, che non hanno la possibilità di registrare questi cookie.

Il mondo della pubblicità deve essere pronto per un mondo cookieless e sta studiando alternative per mandare messaggi pubblicitari mirati secondo gli interessi di ognuno.

Diventa sempre più importante avere tecnologia di customer intelligence.

Le aziende devono convincere gli utenti a fornire i propri dati, come e-mail, numero di telefono o altro identificativo online, attraverso ad esempio l’incentivo di contenuti premium.

Questo permetterà di tenere traccia dell’utente attraverso il proprio dispositivo con un Ad Id (identificativo pubblicitario) e non più attraverso il browser.

Secondo uno studio McKinsey la personalizzazione del messaggio pubblicitario con una customer experience ritagliata ad hoc può ridurre i costi di acquisizione fino al 50%, aumentare i ricavi e migliorare l’efficacia degli investimenti di marketing.

I dati raccolti nei CRM e DMP/CDP interni sono molto utili per azioni di E-mail Marketing e Retargeting, ma forniscono una conoscenza limitata degli utenti. È necessario quindi fare interfacciare questi dati interni con tool con dati esterni per estrarre ad esempio lookalike, cioè utenti simili agli utenti del database interno, con l’obiettivo di farli diventare clienti.

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